Lazio
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Vini del Lazio
La regione Lazio ha vigne che si estendono per 28 mila ettari che producono più di 2 milioni di ettolitri di vino.
Il territorio laziale è formato da colline per il 50%, le viti di questa zona si trovano per il 70% proprio in collina e per il resto in terreni di pianura. La molteplicità di tipi di terreni nel Lazio (laghi, terreni vulcanici, colline, pianure bonificate) permette la produzione di diversi tipi di vino.
Tra i vini bianchi prodotti nel Lazio una menzione speciale merita il Frascati, il primo DOCG d’Italia, mentre tra i rossi abbiamo il DOCG Cesanese del Piglio, il Moscato di Terracina, l’Est! Est!! Est!!! di Montefiascone e l’Aleatico di Gradoli.
Storia del vino nel Lazio
La storia del vino nel Lazio nasce al tempo degli Etruschi nella zona di Viterbo, ma il grande sviluppo si ebbe con l’espansione di Roma come capitale dell’Impero Romano.
Con la caduta dell’Impero Romano la tradizione vinicola fu presa in carico dai monaci e dai papi del Rinascimento, una testimonianza si ha nello scritto Della qualità dei vini (1559) di Sante Lancerio, bottigliere di Papa Paolo III, che elenca le numerose varietà dei vini presenti nel Lazio.
Una battuta di arresto nella produzione del vino nella regione laziale si ebbe tra XVIII e XIX secolo. Verso il finire del 1800 i vini laziali più conosciuti erano: Frascati, Marino, Castelli Romani e l’Est! Est!! Est!!! tutti prodotti da vitigni autoctoni.
Tra le caratteristiche principali della produzione di vino nel Lazio c’è la produzione familiare di vino per autoconsumo, favorita dal clima della regione.
Con lo sviluppo moderno si è passati alla creazione delle cantine sociali, queste hanno installato impianti di vinificazione di dimensioni industriali.
Con il passare del tempo l’evoluzione della viticoltura si è avuta lentamente con un passaggio graduale da culture promiscue a sistemi di allevamento per aumentare la quantità prodotta come il Tendone.
Oggi c’è la tendenza invece di produrre vini di eccellenza dai vitigni autoctoni laziali, migrando dal tendone agli allevamenti a spalliera, a Guyot o Cordone speronato.
Esistono poi aree ai Castelli Romani o nel Basso Lazio in cui vengono ancora usate le viti maritate agli alberi o alle canne intrecciate, dette canocchie.
Vitigni del Lazio
Il Lazio ha una vocazione per i vitigni a bacca bianca, tra questi troviamo: la Malvasia del Lazio, la Malvasia Puntinata, il Trebbiano Giallo, il Trebbiano Romagnolo, la Malvasia di Candia, il Trebbiano Toscano, il Greco, il Cacchione, il Bombino Bianco e il Grechetto. Tra i vitigni internazionali ci sono lo Chardonnay, il Savignon, il Semillon e il Pinot Bianco.
Tra i vitigni a bacca scura ci sono il Cesanese (autoctono, Comune di Affile), il Montepulciano e il Sangiovese. Per i vitigni internazionali a bacca scura troviamo il Cabernet, il Sauvignon, il Syrah e il Merlot.
Denominazioni del Lazio
Nel Lazio le denominazione di origine più rilevanti ci sono:
- Cesanese del Piglio DOCG,
- Cannellino di Frascati DOCG;
- Frascati Superiore DOCG.
Altre denominazioni di origine sono il Cerveteri DOC, il Cesanese di Affile DOC e il Cesanese di Olevano Romano DOC.
Inoltre da ricordare sono il Frascati DOC, Colli Albani DOC e Castelli Romani DOC.
Le denominazioni di origine nel Lazio nello specifico sono: