Veneto

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Vini del Lazio

Il territorio del Veneto è caratterizzato da catene montuose e una vasta zona pianeggiante, questo permette di avere ampie escursioni termiche fra estate ed inverno, con zone più miti come quelle vicino al Lago di Garda e quelle costiere.

La regione veneta contende il primato italiano per il volume di produzione di vino, tra i vini più conosciuti a livello internazionale ci sono il Recioto, l’Amarone, il Soave, il Prosecco, il Bardolino e la Valpolicella.

Da sottolineare la presenza di vini autoctoni come il Garganega, il Prosecco a bacca bianca, il Trebbiano di Soave, la Rondinella, la Corvina, il Raboso a bacca nera e la Molinara che hanno dato prestigio alla produzione enologica veneta.

Altro motivo del successo enologico veneto è il territorio che con la sua diversità fra terreni vulcanici o alluvionali, fra pianura e colline, ha permesso la creazione di differenti tipologie di vino.

Storia del vino veneto

Storicamente si attribuisce l’introduzione della vite in Italia da parte dei Greci, in Veneto però si ritiene che la vite allo stato selvatico fosse presente già secoli primi di Cristo e l’uva raccolta come frutta da consumare.

Dal VII sec. a.C. i popoli Etrusco – Retici iniziarono la produzione enologica nella regione.

Il Medioevo segnò l’exploit del vino veneto diretta conseguenza della potenza commerciale di Venezia che portò all’esportazione del vino verso l’estero e l’introduzione sul territorio di vini stranieri, soprattutto provenienti da Grecia e Cipro.

Nuovi vitigni vennero importati dai commercianti veneziani, come ad esempio la Malvasia che vide la sua diffusione anche nelle aree limitrofe come il Friuli Venezia Giulia e la Dalmazia.

Una spinta alla diffusione del vino fu data dai vetrai di Murano che crearono bottiglie e bicchieri appositamente realizzati per il vino, questi furono associati ai vini di qualità acquistati dai nobili fino a venire creati contenitori più semplici indirizzati alle tavole della gente comune in tutta Europa.

Il declino della potenza commerciale veneziana portò allo sviluppo dei vini locali di Treviso, Valpolicella e Vicenza, vista la riduzione delle importazioni dalla Grecia.

Peste e guerre nel XVI sec. portò il vino veneto a vedere periodi di sviluppo e contrazione.

Uno dei peggiori eventi della storia enologica veneta furono le gelate del 1709 che distrussero quasi tutti i vigneti cambiando profondamente la viticoltura veneta che divenne approssimativa.

Solo nel 1800 si cercò di riportare luce sull’enologia veneta andando a studiare i terreni e le viti che meglio si adattavano al territorio.

Purtroppo non si riuscì a riportare agli antichi fasti la viticoltura veneta a causa di una serie di malattie che attaccarono le viti: lo oidio, la peronospora e la fillossera.

Tali eventi però non fermarono la volontà alla rinascita enologica veneta, così nel 1876 venne istituita la Scuola di Enologia di Conegliano e nel 1923 la Stazione Sperimentale di Viticoltura ed Enologia.

Dal 1950 agli anni ’90 si puntò alla qualità della produzione di vini che è arrivata fino ad oggi con una produzione di 8 milioni di ettolitri l’anno con 3,2 milioni a Denominazione.

Il 60% della produzione di vino del Veneto è diretta verso l’estero, oggi, con un valore maggiore al miliardo di euro, cioè il 28% dell’export italiano di vino.

Vitigni del Veneto

I vitigni veneti si differenziano a seconda della zona in cui sono coltivati, nelle colline del Garda Veronese e nella Valpolicella, ad esempio si piantano vitigni a bacca nera tra cui:

  • Corvina,
  • Molilnara,
  • Rondinella.

Da questi vitigni si ricava il Bardolino e i vini della Valpolicella.

Spostandoci fra le province di Verona e Mantova si coltiva il Trebbiano Soave da cui si ottiene il vino bianco Lugana.

I vitigni a bacca bianca Garganega si trovano invece tra i Monti Lessini e i Colli Berici in cui è presente il comprensorio di Soave e di Gambellara.

Sempre sui colli Berici si hanno i vitigni a bacca nera come Cabernet Sauvignon, Tocai Rosso e Merlot.

Nell’area pedemontana del Vicentino si coltivano rossi ed è famosa per il vitigno autoctono Vespaiola da cui si ottiene il vino passito Torcolato di Breganze.

Sui Colli Euganei, nel padovano, si coltivano per la maggior parte viti a bacca nera internazionali e il Moscato Giallo da cui si ricava il Moscato Fiori d’Arancio DOCG.

Nella zona di pianura a sud di Padova troviamo la vite Friularo (Raboso Piave).

Nel Trevigiano c’è la zona vinicola originaria del Prosecco (vitigno Glera) e il più importante distretto dello Spumante Italiano.

Denominazione di Origine

Le denominazioni di origine venete sono numerose:

Tra le Colline del Garda Veronese e la Valpolicella troviamo:

La Lugana DOC è una DOC interregionale che sta tra le province di Verona e Mantova.

Tra Verona e Vicenza si trovano:

  • Soave Superiore DOCG
  • Soave DOC
  • Gambellara DOC

Nell’area meridionale di Vicenza c’è la DOC dei Colli Berici, mentre nella parte settentrionale del vicentino c’è la DOC Breganze.

Nella zona di Padova, sui Colli Euganei si ha la DOCG Moscato Fior d’Arancio, nell’area meridionale della provincia nella zona di pianura vi è la Friularo di Bagnoli DOCG.

Spostandoci nel Trevigiano c’è la DOCG Prosecco, con il Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG e Colli Asolani Prosecco DOCG, e la Colli di Conegliano DOCG.

Al confine con il Friuli troviamo la Lison DOCG.

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