Decanter come e quando usarlo

Decanter per il vino: a cosa serve, come si usa e quali vini non dovreste decantare mai

Molti lo utilizzano per ossigenare il vino, ma non sempre il decanter si rivela una scelta intelligente. Un impiego improprio di questo oggetto può rovinare perfino le bevande più strutturate, rovinando l’esperienza di degustazione. 

Non tutti i vini, infatti, migliorano all’interno di una caraffa. Anche se a tavola fa la sua figura, non dovresti maltrattare il vino agitandolo più del dovuto. Nelle prossime righe ti spiegheremo a cosa serve, in quali casi è veramente utile, come si usa e i vini da non decantare mai. 

Decanter, a cosa serve

Caraffe di questo genere sono progettate per separare eventuali sedimenti dalla parte liquida. Ti permetteranno, quindi, di servire una bevanda limpida e priva di residui che potrebbero alterare l’analisi degustativa. Ma l’oggetto adempie anche a un’altra funzione: ossigenare i vini aventi, a livello olfattivo e visivo, tratti spiccati del processo di riduzione

Una sfumatura tendente alle tonalità fredde (verdi, bluastre, violacee) e un odore più o meno marcato di funghi, zolfo, aglio, selvaggina, affumicature sono segnali di un fluido che ha bisogno di contatto con l’aria. Un esempio? I novelli, indipendentemente dal fatto che siano bianchi, neri o rosati. 

A tale proposito, abbiamo alcuni miti da sfatare: l’uso non è limitato ai rossi né a varietà sottoposte a lungo affinamento. Al contrario, un vino invecchiato e particolarmente strutturato dovrebbe sprigionare il suo bouquet in maniera graduale, senza necessità di agitarlo violentemente.

Come si riconosce un vino che non ha bisogno di stare in una caraffa?

Anche in questo caso, un esame visivo e olfattivo ti saranno di grande aiuto. I vini non soggetti a riduzione presentano una colorazione tendente ai sotto-toni caldi (brunastro, ambrato, arancio), mentre l’odore può ricordare quello della frutta matura.

Se la tua bevanda presenta queste caratteristiche (e non sa di aceto), puoi versarla direttamente nel bicchiere, senza esagerare con le quantità e roteandolo delicatamente. Spesso non si tratta di prodotti da pasto, ma da meditazione, da goderti in solitudine o in compagnia di estimatori. 

La guida per decantare al meglio il vino

Se proprio vuoi utilizzare una caraffa, assicurati di procurarti quella giusta. Più la bevanda è prossima all’ossidazione, meno la base e l’imboccatura saranno larghe: il rispetto di tali criteri consentirà di non disperdere la componente olfattivo-aromatica.

Il materiale migliore è il vetro trasparente, che ti permette di intravvedere depositi ed eventuali particelle disperse nel liquido. Per i vini invecchiati, alcuni sommelier usano anche un filtro, per trattenere la parte solida e rallentare il flusso verso il basso. Ma adesso vediamo i passi per decantare in modo corretto: 

  • con una mano afferra la bottiglia dalla base
  • versa una piccola quantità di vino piano piano, all’interno di un calice
  • inclina il decanter e trasferisci la bevanda contenuta nel bicchiere
  • effettua un movimento rotatorio, a velocità moderata
  • riversa nel bicchiere
  • ruota e degusta.

Se la prova va a buon fine, puoi procedere con la decantazione vera e propria: 

  • versa il vino rimasto nella bottiglia nel recipiente, sempre lentamente
  • fermati quando inizi a vedere qualche residuo nel collo della bottiglia (puoi aiutarti con una candela). 

A questo punto, puoi ruotare il contenitore e servire.

Caraffa da sommelier, quando non è il caso di usarla


Fino a qualche tempo fa, la risposta più comune sarebbe stata: “Il vino bianco”. In verità non è così: come abbiamo visto, la possibilità o meno di decantare una bevanda dipende dalle reazioni chimiche in corso (di ossidazione o di riduzione) e dalla presenza o meno di sedimento. 

I vini non idonei all’utilizzo del decanter sono quelli non ridotti, sottoposti a un prolungato affinamento o a una limitata macerazione delle bucce. Proprio quest’ultima, infatti, è responsabile della produzione di depositi (ad esempio, nei cosiddetti orange wine e in molti rossi) che rende indispensabile l’impiego della caraffa. 

Vino invecchiato: decanter sì o no?

La risposta è , ma con le dovute cautele. La scelta d’elezione, infatti, sarebbe l’ossigenazione direttamente nel bicchiere: in tal caso, il compito della caraffa da sommelier sarebbe quello di conferire una maggiore limpidezza alla bevanda. 

Per un risultato ottimale, adotta alcuni semplici accorgimenti. Non dimenticare mai, in particolare, di: 

  • versare lentamente il vino
  • evitare qualsiasi movimento brusco nella rotazione
  • limitare le quantità.

Se ti accorgi che il prodotto è andato oltre il suo punto di maturazione (in parole povere, si è rovinato), il decanter non risolve il problema. Meglio buttarlo via o fare un buon aceto in casa.

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