I tappi per il vino ricoprono un ruolo cruciale, in quanto sono tra i principali responsabili della percezione dei suoi aromi. Per l’imbottigliamento possono essere utilizzate le seguenti tipologie di tappi:
- a corona;
- in vetro;
- in materiale sintetico;
- di sughero;
- a vite.
Ma quali sono le rispettive caratteristiche, vantaggi e svantaggi? Scopriamolo insieme!
Tappo a corona
Utilizzato principalmente per le birre oppure per chi produce il vino in casa, il tappo a corona viene invece impiegato da numerosi produttori artigianali per imbottigliare i vini naturali, sottoposti a rifermentazione in bottiglia e con bassa percentuale di solfiti.
Oltre ad avere un costo molto basso, assicura un’elevata resistenza alle pressioni forti e mantiene un perlage di qualità; non a caso si rivela un valido alleato per sigillare i vini frizzanti.
Inoltre, se si desidera evitare l’ossidazione del vino, nessuno ti vieta di optare per dei tappi dotati di rivestimento interno in plastica.
Di contro bisogna però dire che, una volta rimosso dal collo della bottiglia, non garantisce più alcun genere di ermeticità e non previene le cadute accidentali di prodotto.
Tappo in vetro
Il tappo in vetro è in grado di offrire tantissimi vantaggi: è riciclabile, lavabile in lavastoviglie, perfettamente isolante, non deperibile, inerte ed elegante.
Per le piccole aziende vinicole si tratta però di un investimento molto elevato, non solo per il costo del prodotto, ma anche per l’acquisto dell’attrezzatura necessaria per il corretto imbottigliamento.
Si tratta pertanto di un prodotto assai raro da trovare.
Tappo in materiale sintetico
Il tappo sintetico, essendo sterile, evita la formazione di composti molecolari o muffe capaci di alterare le proprietà organolettiche del vino.
È inoltre altamente isolante e non è soggetto a deperimento, ma non favorisce la micro ossigenazione necessaria per le bevande che richiedono invecchiamento in bottiglia.
Per tale ragione lo troverai facilmente nelle confezioni dei vini giovani e da consumare in tempi rapidi.
Tappo in sughero
Il tappo in sughero è il classico dei classici, in quanto utilizzato fin dall’antichità per conservare il vino.
Si tratta infatti di un materiale naturale dotato di elasticità e porosità adatte non solo a proteggere la bevanda dall’ossidazione, ma anche per favorire la lenta e graduale micro ossigenazione necessaria per la fase di affinamento e invecchiamento in bottiglia.
È però necessario far presente che il sughero è uno dei maggiori responsabili delle alterazioni del gusto del vino, in primis il celebre sentore di tappo.
Quando si verifica questo episodio, significa che il materiale ha subito la contaminazione da parte di una muffa chiamata Armillaria Mallea e contenente un composto chimico denominato TCA.
Il tappo di sughero è infine reperibile nelle seguenti versioni:
- monopezzo: consiste appunto in un pezzo unico sigillato con un mix volto a eliminare le imperfezioni dalla parte superficiale del prodotto;
- tappo tecnico: è costituito da un agglomerato di sughero ricoperto da colla;
- multipezzo: chiamato anche compensato, è solitamente composto da due pezzi pressati e uniti tra loro da un collante;
- a fungo: è caratterizzato da una forma a fungo.
La parte inferiore è composta da due rondelle di sughero incollate tra loro, mentre quella superiore da un agglomerato del suddetto materiale.
Tappo a vite
Esattamente come il tappo a corona, anche quello a vite viene di solito associato ai vini di bassa qualità e venduti a poco prezzo al supermercato, ma non è assolutamente così.
Conosciuto anche con i nomi screwcap e capsula, questo genere di tappo, rivestito da uno strato esterno di alluminio, è costituito da un’anima in stagno e politene, materiali capaci di garantire una perfetta chiusura ermetica, dato che evitano il passaggio di anidride solforosa e ossigeno.
Per questo motivo previene le alterazioni del vino generate dalle muffe.
Non bisogna poi dimenticare il prezzo economico e la facile rintracciabilità sul mercato.
Tappo a macchinetta o meccanico
Questo modello di tappo è costituito da una guarnizione in gomma e da una macchinetta meccanica in metallo volta a farla adattare perfettamente al collo della bottiglia.
Si rileva senza dubbio un’ottima soluzione per conservare un vino già aperto, poiché ne evita l’ossidazione. Per utilizzare questo supporto il più a lungo possibile, ricordati di pulire accuratamente la guarnizione dopo ogni utilizzo per evitare spiacevoli miscele aromatiche.
Come scegliere il tappo per il vino giusto
Una volta che sai distinguere i vari tipi di tappi per il vino, non ti resta che scegliere quello più adatto alle tue esigenze. Al fine di evitare qualsiasi genere di inconveniente, prendi dunque in considerazione questi aspetti:
- pressione del vino (frizzante, fermo o spumante): se desideri imbottigliare un vino fermo, il tappo di sughero monopezzo è la soluzione migliore, mentre per uno spumante o un vino frizzante meglio optare per un articolo agglomerato con rondelle oppure a fungo.
In caso di scelta errata si potrebbero verificare espulsioni del tappo, sollevamento oppure difficoltà di tappatura e stappatura; - profilo della bottiglia: riguarda il diametro interno del collo della bottiglia e della sua svasatura, alle quali dovrà adeguarsi al lunghezza del tappo, in modo da consentire una corretta dilatazione volumetrica del vino a seconda della temperatura di conservazione.
Un tappo che supera l’inizio della svasatura del collo della bottiglia non applica inoltre un’adeguata pressione per garantire la giusta ermeticità e quando la confezione viene posta in posizione orizzontale, il vino può penetrare nello spazio tra il tappo e il vetro, causando colature.
Se, al contrario, il tappo è troppo piccolo, si verificano perdite di prodotto e insufficiente pressione.
