Puglia

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Vini del Puglia

Il vino in Puglia, insieme all’olio, è uno dei prodotti più importanti per cultura e tradizione. Anche sotto il punto di vista della quantità la Puglia risulta essere la seconda regione di produzione del vino nel 2020.

La tendenza degli ultimi anni della produzione vinicola pugliese è quella di puntare alla qualità, vini come Negro Amaro, Primitivo e Uva di Troia sono saliti sul podio dell’interesse internazionale dando slancio alla ripresa dei vini di Puglia.

Da sottolineare come nei territori pugliesi vengano prodotti vini rosati rendendo questa regione un punto di riferimento dell’Italia per questa produzione.

Storia del vino in Puglia

Le origini della vitivinicoltura in Puglia potrebbero risalire a prima del periodo greco, ma alcuni vitigni importanti sono stati introdotti dagli Illiri (come il Primitivo) e dai Greci (come il Negroamaro e l’Uva di Troia).

La colonizzazione greca fu molto importante per la coltivazione della vite, infatti i greci portarono il metodo di coltivazione ad Alberobello che poi si diffuse in tutta la Puglia.

Il periodo romano ampliò la produzione di vino della regione per far affluire il vino pugliese sulle tavole di Roma. Orazio, Tibullo e Plinio il Vecchio furono degustatori e scrissero del vino di Puglia. Nello specifico Plinio fa menzione della Malvasia Nera di Brindisi, del Negroamaro e dell’Uva di Troia, e nominò la Manduria viticulosae (ricca di vigne).

Durante il periodo romano il porto di Brindisi aggiunse nuove rotte commerciali proprio per i vini pugliesi, mentre nella città di Taranto erano presenti molteplici cantine per conservare il vino.

Con la fine dell’Impero Romano si ha una battuta di arresto nella produzione del vino che rimane attiva solo nei monasteri; nonostante ciò in questo periodo si hanno ancora grandi quantità di vino, lo stesso Dante Alighieri disse della Puglia: “terra sitibonda ove il sole si fa vino”.

La coltivazione e produzione di vino resta comunque un’attività importante ed alcuni nobili si adoprano a questa coltura come Federico II di Svezia che fa coltivare vigneti nei pressi del Castel del Monte.

La produzione di vino è un’attività economicamente rilevante per la Puglia, come conferma Giovanna I d’Angiò la quale emana una legge per vietare l’introduzione di vini prodotti al di fuori della regione nel 1362.

Il Rinascimento segna la rinascita del vino pugliese, apprezzato dalle altre regioni d’Italia e da talune aree della Francia. In De naturali vinorum historia di Andrea Bacci si può leggere che a Bari, Brindisi e Lecce vengono prodotti in questo periodo dei vini di qualità eccellente e nel Gargano e a Foggia si producono vini di “media forza ma sinceri nella sostanza sicché durano fino al terzo anno e anche di più“. Secondo questo autore il miglior vino prodotto in Puglia si ha a Manfredonia.

Dalla qualità si passa alla quantità durante il XVIII e il XIX sec., con un enorme produzione di vino in Puglia.

Un insetto che colpisce la vite ammalandola, la fillossera, colpì le coltivazioni di vite nel nord Italia e in Europa, questo permise alla Puglia di far arrivare il suo vino fino in Francia grazie alla volontà dei francesi che volevano produrre vino in Puglia da esportare in Europa. Questa situazione favorevole durò non molto, infatti, la fillossera arrivò anche sulle terre pugliesi.

Nel periodo successivo vengono importate uve che si vanno a sostituire ai vitigni autoctoni e la creazione delle cantine sociali fa sì che si tenda più all’elevata produzione di vino che alla qualità dello stesso. Questo fece sì che il vino pugliese divenne un vino da taglio che veniva esportato in altre aree.

Alla fine della II Guerra Mondiale la visione dei viticoltori pugliesi cambiò puntando sempre più alla qualità del prodotto creato, ma è solo durante gli anni Novanta che prendono coscienza dell’effettiva potenzialità enologica pugliese, questo permise al vino prodotto in Puglia di ottenere sempre più notorietà.

Vitigni della Puglia

In Puglia vengono coltivati 89000 ettari di terreno a vite, di questi il 34% è a bacca bianca mentre il 66% a bacca nera. Tra i vitigni più coltivati ci sono il Sangiovese che rappresenta il 15% del totale, il Primitivo con il 14%, il Montepulciano con l’11% e il Trebbiano Toscano con il 9%.

Come si vede dai dati i vitigni a bacca nera superano di molto quelli a bacca bianca. Tra i vitigni più coltivati in Puglia si trova:

  • Negro Amaro
  • Primitivo
  • Uva di Troia
  • Malvasia Nera: sia di Lecce che di Brindisi
  • Montepulciano
  • Sangiovese
  • Aglianico
  • Aleatico
  • Bombino Nero Susumaniello
  • Ottavianello (Cinsaut)

Tra i vitigni internazionali ci sono il Cabernet Sauvignon e il Merlot.

La Puglia è conosciuta soprattutto per i vitigni di Negro Amaro, Uva di Troia e Primitivo, le zone di coltivazione di queste viti sono:

  • Negro Amaro: in Salento nella zona sud della regione;
  • Primitivo: coltivato soprattutto nelle zone centrali;
  • Uva di Troia: viene coltivata nelle zone settentrionali della Puglia.

Analizzando i vitigni a bacca bianca della Puglia si nota come siano maggiormente viti autoctone della regione, in particolare:

I vitigni non autoctoni a bacca bianca sono il Fiano, lo Chardonnay e il Moscato Bianco. Lo Chardonnay risulta essere il vitigno a bacca bianca più coltivato nella regione pugliese.

Denominazioni di Origine Pugliesi

Tra le Denominazioni di Origine della Puglia, partendo dal nord della regione, abbiamo i vini delle San Severo DOC e Cerignola DOC nell’area di Daunia, vicino Foggia. I vini di questa zona vengono ottenuti dai vitigni di Montepulciano, Bombino Bianco e Nero, Sangiovese, Trebbiano Toscato e Uva di Troia a bacca nera.

Continuando verso sud si hanno il Castel del Monte Bombino Nero DOCG, Castel del Monte Rosso Riserva DOCG e il Castel del Monte Nero di Troia Riserva DOCG, nella zona omonima di Castel del Monte vicino Bari. Sempre nei pressi di Bari c’è la Gravina DOC, la Locorotondo DOC e la Martinafranca DOC.

Arrivando in Salento tra le denominazioni di origine ci sono il Primitivo di Manduria DOC, la Salice Salentino DOC, il Primitivo di Manduria Dolce Naturale DOCG.

Le denominazioni di origine in Puglia nello specifico sono:

  • DOCG: con 4 vini;
  • DOC: se ne contano ben 28;
  • IGT: con 6 prodotti.

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