Alla scoperta del Sangiovese, vitigno più diffuso in Italia

Alla scoperta del Sangiovese, vitigno più diffuso in Italia

Il Sangiovese è un tipo di vitigno caratterizzato da uva a bacca nera estremamente diffuso in Italia. Si stima che all’incirca 80 mila ettari – ovvero l’11% della superficie nazionale di vitigni – vengano dedicati proprio al Sangiovese, tra le 10 verità europee più coltivate e la maggiore in Italia.
In questo articolo ci soffermeremo sulle qualità, la storia e le proprietà più apprezzate del vitigno Sangiovese, alla scoperta del suo gusto unico ed inestimabile.

Storia del Sangiovese

Come accade spesso con le tipologie di vitigni, non è facile ricostruire, tappa dopo tappa, la verità storica collegata la coltivazione del vitigno Sangiovese. Ciò che di certo sappiamo è che si trattasse di un tipologia di vino nota sin dagli Etruschi, e dunque che fosse principalmente conosciuta nell’Italia centrale. Da queste informazioni di tipo antropologico ed archeologico possiamo ricostruire le rotte commerciali, partendo dai mercati Etruschi: queste ci portano proprio laddove ancora oggi il vitigno Sangiovese è maggiormente diffuso, in Toscana, Marche, Emilia-Romagna ed Umbria.
Il nome Sangiovese potrebbe a tal punto derivare dal termine ‘sangue di Giove‘, probabilmente denominato così da parte di un monaco cappuccino del monastero a Sant’Arcangelo di Romagna. Il nome più simile a quello attuale testimoniato filologicamente è ‘sangioveto‘, che viene citato dall’opera di Giovanni Vittorio Soderini.
Nel 1716 invece venne emanata la prima legge in favore per la tutela del vitigno Sangiovese: essa fu promulgata dal Granduca Cosimo III de’ Medici e regolamentava la produzione del vino nelle regioni di Carmignano, Pomino, Valdarno e Chianti.

Descrizione del vitigno e dell’uva

L’uva prodotto del vitigno Sangiovese viene definita a maturazione tardiva, poiché si sviluppa dalla fine di settembre agli inizi di ottobre. Si tratta di un grappolo estremamente compatto, dotato di acini dalla buccia sottile che per tale ragione sono molto suscettibili all’attacco di muffe. La foglia del vitigno è di media taglia e pentalobata, ma a volte può presentarsi anche a tre lobi; il grappolo di media taglia è generalmente robusto e compatto e l’acino è di forma ovoidale, e di grandezza media. Il colore dell’uva, quando estremamente in salute, si presenta tra nero e violaceo.

Descrizione sensoriale del vitigno: le proprietà organolettiche del Sangiovese

I vini prodotti dal vitigno Sangiovese sono estremamente versatili: è forse proprio questa caratteristica che l’ha reso il maggiormente diffuso vitigno in Italia. Le uve di Sangiovese vengono utilizzate per produrre un nettare gradito con qualunque tipo di pietanza, da quella più lussuosa quella meno impegnativa. L’affinamento del vino viene effettuato in botte grande, in quanto questa non impatta con la tipica acidità del vino.
Le caratteristiche organolettiche del vino, quando lavorato in purezza, sono un colore rubino intensissimo, accompagnato da un odore di frutti rossi (che può variare dalla croccantezza alla succosità in base al sotto tipo di vitigno). Sempre gradito e peculiare è l’accompagnamento di una nota sanguigna e aranciata, corredata da un sottotono balsamico. La maggiore caratteristica di questo vino è forse però la presenza di un tono di acidità abbastanza sensibile, e la percezione del buon grado alcolico. Queste potrebbero essere anche delle caratteristiche negative, da modulare accuratamente a seconda della competenza del produttore: suo compito sarà quello di tenere sotto controllo l’acidità e il tannino, soprattutto in concomitanza con una stagione particolarmente fredda. In questi casi è consigliato mitigare le caratteristiche dure della varietà Sangiovese ricorrendo al taglio con altri vitigni, per esempio con le uve del Canaiolo nero, Cabernet Sauvignon, Colorino, Merlot, Ciliegiolo o Syrah.

Le zone di produzione del vitigno Sangiovese

Il Sangiovese viene prodotto principalmente nelle regioni dell’Italia centro-settentrionale, con maggioranza assoluta della Toscana (64%), seguita da Marche (21%), Umbria (20%) ed Emilia Romagna (15%). I vini prodotti tramite l’utilizzo di vitigni Sangiovese sono noti soprattutto nella produzione Toscana, all’interno della quale non possiamo dimenticare il Chianti, Montepulciano e il Brunello di Montalcino, che hanno reso il vitigno Sangiovese particolarmente noto e apprezzato. Forse meno famosi ma altrettanto amati a livello olfattivo e gustativo sono il Morellino di Scansano (sempre di origine Toscana), il toro Giano Umbro e il Rosso Piceno.

Abbinamenti con il Sangiovese

A livello culinario il Sangiovese è famoso per la sua versatilità sebbene il suo forte venga espresso in assoluto nella preparazione di carne rossa. Tornando alla tradizione Toscana e certamente una prelibatezza l’accostamento di un vino del vitigno Sangiovese con il tipico tagliere di salumi da antipasto; altrettanto apprezzato e l’accompagnamento con carne alla griglia e arrosti anche di carni pregiate (tra cui la selvaggina).

Passando dunque alla tradizione Romagnola, il Sangiovese è famoso anche per l’accostamento dei suoi vini con la tipica piadina romagnola di salumi. Meglio ancora, in questi casi, se il vino non è troppo invecchiato ma mantiene le sue note ancora vivaci. Per quanto riguarda la preparazione di carne da selvaggina con pelo/piuma (come il fagiano), l’abbinamento perfetto del vitigno Sangiovese è con i vini riserva, che danno un tono olfattivo e gustativo complesso rendendo un piatto di selvaggina rustico estremamente articolato.

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